Comune di Altopascio
TRAGITTI di TEATRI DELLA SCUOLA
Strade Maestre è un progetto nato in collaborazione con il Comune di Altopascio che prevede il confronto sulle pratiche del Teatro Educazione in Italia. Non una semplice rassegna ma un momento dove le diverse pratiche di gruppi e/o scuole realizzano un vero momento di scambio. Il progetto si arricchisce infatti anche di incontri, seminari, convegni e formazione.
Strade Maestre è un progetto nato in collaborazione con il Comune di Altopascio che prevede il confronto sulle pratiche del Teatro Educazione in Italia. Non una semplice rassegna ma un momento dove le diverse pratiche di gruppi e/o scuole realizzano un vero momento di scambio. Il progetto si arricchisce infatti anche di incontri, seminari, convegni e formazione.

SALUTO DEL SINDACO E DELL’ASSESSORE
Come con i colori primari, che se mescolati danno vita a nuove, stupefacenti sfumature, così le ciurme di pellegrini che invadono Altopascio con Agita e con la rassegna teatrale “Strade Maestre” si mescolano, si fondono e si trasformano. Condividono storie, culture, visioni e speranze diverse. Ecco, quindi, che Altopascio diventa luogo d’incontro, tavolozza ideale dove raccontarsi attraverso il linguaggio universale e sognante del teatro: un impegno che coinvolge scuole e piazze, adulti e studenti, animato dalla tenacia di tanti appassionati che credono ancora nella felice unione di teatro e scuola, intesa come opportunità da cogliere e coltivare.
Quest’anno Strade Maestre parla la lingua della legalità, mescola il nero del male con il bianco della libertà con l’obiettivo, raggiungibile solo con l’aiuto imprescindibile dei giovani, di avere muri puliti su cui scrivere una nuova storia.
Come ogni anno Altopascio accoglie e abbraccia queste truppe coraggiose e indomite, confermandosi, come da tradizione, crocevia di linguaggi e storie, luogo di scambio e crescita, punto di arrivo e ripartenza.
Benvenuti a teatro. Dove esistono colori che altrove non esistono.
Benvenuti ad Altopascio!
Il sindaco
Sara D’Ambrosio
L’assessore alla cultura
Martina Cagliari
SALUTO DA AGITA
C’è una strada cinematografica che mi piace molto e che, ritornata alla mente, ne ripropongo qui l’immagine. È la strada deserta del finale di Tempi Moderni (1936). Charlot e la Monella (Charlie Chaplin e Paulette Goddard), dopo tutto quel che gli è successo negli ostili ambienti sociali e lavorativi che hanno attraversato, s’incamminano mano nella mano verso un orizzonte aperto. E’ una strada piena di possibilità, quindi, e l’invito è smile – sorridi – come dice la stessa canzone del film.
La strada, come metafora del viaggio e della vita, può andare in varie direzioni e, in questa edizione di Strade Maestre, ha imboccato quella della legalità. Un grande tema civile ed educativo. Esiste, infatti, anche una legalità del quotidiano, a cui siamo tutti invitati a rispondere, al di là dei fatti perseguiti dalla legge. A Strade Maestre della legalità ne vedremo alcuni aspetti attraverso spettacoli teatrali, una mostra d’arte visiva, incontri a scuola e in teatro, racconti e riflessioni di tante persone impegnate. Un tema che ci coinvolge tutti – grandi e piccoli – come cittadini e che non permette mai di abbassare la guardia. Ma noi di Agita, credendo fermamente nel rapporto tra i linguaggi dell’arte e la formazione, valorizzando il dialogo e il confronto tra teste pensanti di qualsiasi età e professione, condividendo con tanti altri la filosofia dell’impegno responsabile di ciascuno per star bene a scuola e nella comunità, siamo ottimisti. Certo, nel realismo di questi nostri tempi moderni!
Loredana Perissinotto
Presidente Agita

ANNO 2018
SALUTO DA AGITA
- Che strani voi uomini – disse l’angelo monco – chissà perché vi piace tanto il teatro.
- Per studiarci la mente – disse l’eremita Silvano – e trasferirci momentaneamente, con l’immaginazione, in altro luogo.
- Ma a che serve? – disse l’angelo monco.
- A essere felici – disse l’eremita Silvano – anche se solo per un momento.
(G. Scabia “Nane Oca rivelato, 2004”)
Questa edizione di Strade Maestre, arrivata in porto non senza difficoltà – perché nasconderlo? – per la caparbietà dell’Amministrazione e di Agita, è ampiamente all’insegna de “essere felici anche solo per un momento”. Una felicità garantita dal quello straordinario umanissimo linguaggio che è il teatro da fare e da vedere e dall’impegno di tutti quegli adulti che, a vario titolo, continuano a darsi un gran daffare affinché il teatro della scuola e della comunità rimanga un’opportunità aperta a tutti ma, in particolare, alle giovani generazioni.
Amore non c’è che non sia generato dal desiderio della salvazione.
E il teatro più di qualunque cosa decaduta, minacciata, ha bisogno del nostro amore, della nostra salvazione (Alberto Savinio , “Scenario” febbraio 1938).
In questi giorni mangeremo teatro, buono come il pane di cui Altopascio va famoso, per riconfermare il nostro amore (siamo con te grande Savinio!). Lo mangeremo per salire su questa macchina magnifica e andare insieme…. oltre il tempo e lo spazio? Forse, o semplicemente per andare là dove il cuore e la mente, battendo insieme visionari, generano rinnovamento…
Loredana Perissinotto
Presidente AGITA

ANNO 2017

ANNO 2016

ANNO 2015
IL TEATRO DELLA SCUOLA: LO SGUARDO E L'ASCOLTO
TEATRI IN ASCOLTO
Ricorrono i 150 anni della nascita del grande drammaturgo, premio Nobel per la letteratura nel 1934. Al di là del ricordo e del dovuto omaggio, abbiamo scelto questa citazione perché affascinati dal quel terribilmente sconcertato, che dipinge in modo impagabile lo spiazzamento del protagonista allo strappo nel cielo di carta, per quanto il ruolo sia interpretato da una marionetta.
Al di là della conclusione di Pirandello su questa bizzarria – la differenza tra tragedia antica e quella moderna sta nella perplessità di Amleto –, ci affascina pensare che lo sconcerto, oltre che nel protagonista, si dipinga anche sulla faccia dello spettatore di quel lontano spettacolo di marionette (alter ego umano e, in origine, divinità in miniatura).
Tuttavia, i protagonisti di questa terza edizione di Strade Maestre sono attori in carne e ossa: sono giovani di varia età e di varia provenienza regionale, convenuti per alcuni giorni sulla teatrale tappa francigena di Altopascio. Allora di che cosa gli spettatori di oggi potranno essere sorpresi?
Per quanto riguarda gli adulti ci giochiamo un terno al lotto che saranno sorpresi soprattutto dalla attualità dei temi affrontati e dalla qualità, tra ragione ed emozione, di questi spettacoli; tutti lavori emergenti dalla ricerca e da percorsi di teatro della scuola e della comunità.
Per quanto riguarda i giovani spettatori/attori (doppia veste alla base del nostro progetto formativo) avranno modo di riflettersi in scena e di riflettere, accompagnati dai tutor e dagli operatori Agita.
Il riflettere, non solo sul “fare e sul vedere teatro” quanto sulla complessità, riguarda però tutti quanti, poiché un teatro vivo è un teatro in ascolto. Vale a dire sensibile e reattivo a quanto ci succede intorno, motivato dal voler azzardare una qualche soluzione alle tante questioni dell’oggi.
Sogni, utopie…? Forse, anche. Ma la realtà, per quanto dura, trova un buon avversario nella Creatività, ragazza sbarazzina! Un teatro vivo è creativo, e non può che essere spiazzante come lo è quel teatro svolto con competenza in ambito educativo e comunitario. Grandi e piccoli insieme!
Dallo strappo metaforico nel cielo di carta scendono, allora, tante visioni e fascinazioni, tanti paradossi e punti di vista, tante identità non contrapposte quanto alleate, tante risate e sorrisi … nella serietà del gioco! La serietà come consapevolezza delle regole necessarie per mettersi in gioco, come responsabilità di coinvolgere tutti nel gioco di quel teatro vitale, che solo può far emergere l’invisibile dal visibile.
IL TEATRO DELLA SCUOLA: LO SGUARDO E L'ASCOLTO
IL TEATRO DELLA SCUOLA: LO SGUARDO E L'ASCOLTO
Dice Amleto, appena terminato l’incontro col fantasma del padre, all’amico Orazio
nella scena finale del primo atto: “Ci son più cose in cielo e in terra di quante ne sogni
la tua filosofia”.
Senza sembrare irriverenti, possiamo usare il paragone per il teatro della scuola in
generale, ma in particolare per quello che animerà questa edizione di Strade Maestre.
Ci sono più cose che si vedranno sul palcoscenico del Puccini sotto forma di spettacoli,
quale esito dei laboratori teatrali delle classi e dei gruppi ospiti; più cose che sono
soprattutto testimonianze – tra cielo e terra – delle emozioni e delle ragioni, dei sogni
e dell’impegno di tanti bambini e giovani, dei loro insegnanti ed operatori. Arrivano ad
Altopascio da diverse regioni del nostro paese e da originali esperienze: Altopascio
con Strade Maestre è il punto d’incontro delle loro visioni, ma pure crocevia – come al
tempo dei pellegrini della Francigena – di ulteriori esperienze, attraverso il
programma e le sorprese preparate dagli esperti Agita, e di conoscenze interpersonali
anche con gli allievi delle scuole del territorio presenti alla rassegna.
Lo SGUARDO è importante in questa manifestazione e non solo perché vi sono
spettacoli a cui assistere. Lo sguardo quale sinonimo di ascolto e attenzione: degli
adulti verso i giovanissimi e viceversa, dei coetanei tra loro nell’essere, di volta in
volta, sia attori, sia spettatori.
Dalla prima edizione nel novembre 2015 – una scommessa per tutti gli “attori” del
progetto felicemente vinta -, vi sono state molte novità istituzionali Miur e MiBACT:
dalla legge 107 alle “linee guida” per l’utilizzo didattico delle attività teatrali, oltre
che a bandi, decreti ed iniziative varie.
Lo sguardo è importante allora, a maggior ragione, per non perdere la direzione …
Dell’andare e del crescere come persone e come cittadini, in una realtà sempre più
vasta e complessa.
E il teatro, grazie alla sua natura artigianale, alla presenza viva in scena di corpi e
voci, alla sua dimensione corale, al suo far ridere o piangere, al suo far immaginare, al
suo calare cielo e terra su quattro tavole d’un palco o al suo evocare angeli e demoni
dell’animo umano in uno spazio aperto… può, nonostante tutto, essere d’aiuto.
Un ringraziamento alla Sindaca, alla Giunta comunale e all’Amministrazione tutta che
sostiene e crede fortemente in questo progetto.
IL TEATRO DELLA SCUOLA: LO SGUARDO E L'ASCOLTO
PER QUATTRO GIORNI ALTOPASCIO DIVENTA LA CITTÀ DEL FARE E DEL VEDERE TEATRO
“Vi sono luoghi del corpo e dell’anima, della festa e del rito, della ragione e dell’emozione, della
memoria e dell’attualità. Luoghi di esperienza, di tensione utopica, di domande e risposte sulla
condizione umana. Vi sono luoghi segreti che attraversano i confini della memoria ed entrano nel
mondo del desiderio. Luoghi che si animano e vivono solo in presenza delle persone di ogni età, che
a quei luoghi con/vengono per libera scelta. Lì vivono, tra memoria e desiderio, costruendo la
comunità e la città. A queste persone s’è attribuito un ruolo: attore e spettatore. A questi luoghi
dell’azione psicofisica s’è dato un nome: teatro, luogo dello sguardo. Un nome, uno spazio, una
funzione che, nel corso del tempo, hanno assunto molte forme e significati. Il teatro, tuttavia, non
può esserci senza un luogo, senza un pubblico, senza una comunità.” (Loredana Perissinotto)
Con 8 scuole provenienti da ogni parte d’Italia e una scuola estera, Strade Maestre si configura
come il luogo di “incrocio”, il punto ideale che parte da Santiago di Compostela ed arriva fino ad
Ostuni e vede in Altopascio lo spazio ideale di accoglienza come nella sua migliore tradizione
storica.
Strade Maestre è occasione di incontro, scambio e confronto tra gli spettacoli, ma anche luogo
di condivisione di nuove esperienze. In matinée e in serale, tutti insieme al Teatro Puccini per gli
spettacoli, mentre nei pomeriggi, i ragazzi, suddivisi in gruppi misti partecipano ai laboratori guidati
dagli operatori Agita. Nei “laboratori del fare teatro” si condividono le metodologie e le pratiche dei
diversi linguaggi teatrali. Nei laboratori del vedere teatro, detti “salotti teatrali” due gruppi
coadiuvati da un operatore si incontrano in un gioco di ruoli che privilegia l’ascolto, la proposta, la
riflessione congiunta su quanto fatto e visto. Un momento di approfondimento per gli addetti ai
lavori sarà il convegno “Strade Maestre: progettare per il futuro”. Non mancheranno le sorprese tra
le quali da Altopascio a Montecarlo / andata e ritorno, dono teatrale dello staff a tutte le scuole.
Strade Maestre ha lo scopo principale di
· favorire conoscenza e scambi tra le scuole partecipanti;
· attivare incontri di confronto sul “vedere teatro”;
· programmare attività laboratoriali per l’aggregazione dei giovani;
· organizzare strutturati momenti di riflessione teorica per gli adulti;
· sviluppare incontri di scambio coi mediatori teatrali delle diverse realtà territoriali;
· curare il processo di formazione individuale, tenendo conto sia delle competenze e vocazioni
personali, sia di carenze e bisogni evidenziati nel corso dell’attività.
Un grazie particolare al Sindaco, alla Giunta Comunale e all’Amministrazione tutta che sostiene
e crede fortemente in questo progetto.



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