Paolo Albani, tra musica e teatro e …
Amava la musica al pari del teatro, della matematica e del suo essere insegnante a tutto tondo e a vari livelli. L’imperfetto è un verbo caro alla narrazione e all’improvvisazione teatrale, ma in questo caso è per salutare Paolo che ha chiuso il sipario, quel sipario che non ha mai usato nei suoi spettacoli di Teatro Scuola e della Comunità.
Lo conobbi al Centro Teatro Educazione (CTE), straordinario laboratorio di idee e d’incontri coordinato da Giorgio Testa, che aveva sede a Roma presso l’Ente Teatrale Italiano, e dove poi si occupò di “didattica della visione” con altri collaboratori del CTE. Le esperienze di formazione dello spettatore, le racconta in “A teatro? Non ci vado più!” (La città e le stelle 2009).
Ha fatto parte attiva di Agita, a cui mise a disposizione per un’assemblea nazionale, la sede de “La catapulta” centro di cultura teatrale fondato nel 2003 con l’amico Giuseppe Ciancio, e pure la sua casa per riunioni associative.
Agita, attraverso la mia persona, lo incoraggiò a mettere su carta la sua esperienza, la sua visione drammaturgica e didattica. “E ora che musica ci metto” (Ed. Corsare 2007), “Teatro amatoriale di ricerca. Teoria dei cubi” (Ed. Corsare 2010) furono il risultato, con osservazioni, consigli, spunti di lavoro tuttora validissimi.
“Soffiato leggero” (La città e le stelle 2011) è il suo ultimo libro. Mi scrive nel biglietto che lo accompagna: “Memorie, momenti, sogni, sensazioni, illusioni, profumi… ti accorgi che la vita, la vita che credevi povera, piccola, forse misera è invece ricca e piena. E ti viene voglia di condividerla, di farne dono ché tutti hanno contribuito. Grazie”. Grazie a te Paolo, signore gentile quanto rigoroso. E amico.
Loredana Perissinotto
- E ora che musica ci metto
- A teatro? Non ci vado più!
- Teatro amatoriale di ricerca. Teoria dei cubi
- Soffiato leggero
Caro Paolo,
i tuoi amici in Agita hanno risposto alla notizia, scrivendo o telefonando. Parafrasando il titolo di un tuo libro, questa è la “musica” che hanno suonato per te. Ti vedo sorridere…
Grazie Loredana per il ricordo di Paolo Albani.
Ho con lui realizzato tante attività durante la lunga e straordinaria esperienza del Centro Teatro Educazione e in molte altre sedi, condividendo amicizie e interessi culturali. Era una persona a suo modo anticonformista e con un pensiero divergente, colta e complessa, come lo si è quando non si accetta nulla in modo piano e acquiescente. Giro questa email anche a Ada, oggi non più in indirizzario di Agita, ma fondamentale nelle vicende che ci hanno accomunato all’ETI, con Giorgio, Paolo Albani e molti altri amici. Sono certa che Ada apprezzerà, impegnata come è, con alcuni di noi, a tenere alto il valore di quella ricerca. Ivana Conte
Grazie a Loredana per i bei pensieri in ricordo di Paolo Albani, con il quale ho condiviso la ricerca e lo scambio nella pratica della Didattica della Visione nel CTE e nell’ambito di AGITA tante appassionate riflessioni sul “fare teatro nella scuola”. Felice di aver goduto della sua instancabile curiosità e del suo sapere, nella sua accogliente casa romana. Paolo era goloso di marmellate e mi piace ricordarlo beato, mentre degusta una marmellata di ananas e noci che gli avevo portato una volta da Firenze. Patrizia Mazzoni
Cara Loredana ho letto il tuo ricordo di Paolo. Molto bello e giusto. Ti ringrazio. In questo momento di mia afasia mi sono sentito espresso e consolato dalle parole che hai saputo trovare. Giorgio Testa
… sono giorni pieni di addii e uno di questi è di Paolo che lascia i ricordi affettuosi e dolci di chi sapeva ascoltare e poi restituirti parole preziose!
Grazie Loredana per aver condiviso con noi l’emozione della perdita di un amico caro a tutti! Antonio Tucci
Ti sono vicina per questo amico che ci ha lasciato e ti ringrazio per questa condivisione delle parole di Paolo Albani: “Ti accorgi che la vita, la vita che credevi povera, piccola, forse misera è invece ricca e piena. E ti viene voglia di condividerla, di farne dono ché tutti hanno contribuito”.
Le trovo molto importanti e universali, forse mai fatte nostre a sufficienza. Grazie di cuore. Un saluto a tutti. Biancamaria Cereda
E cari, mi spiace moltissimo. Paolo era un uomo gentile e pieno di vitalità. Era tanto che non ci vedevamo e, nonostante questo, mi aveva invitata di recente ad una messa in scena in occasione del suo compleanno. Non sono potuta andare e ora me ne rammarico molto. Mi fa piacere sapere che ci siano iniziative varie di raccolta di ricordi e contributi. Lo ricordo con affetto.
Un saluto a Loredana e a voi tutti. Roberta Ortolano
Ciao Loredana, mi dispiace tantissimo. Paolo era proprio una bella persona.
Ti abbraccio. Siliana Fedi
Usando le parole di Loredana, ricordiamo e salutiamo con affetto Paolo, “signore gentile e rigoroso”. Michela Vanni e Bruno Lasca
Un caro ed ultimo abbraccio ad una persona di rara sensibilità, Paolo che sapeva viaggiare tra numeri e suoni, tra percezioni e logiche. Grazie per i pensieri, le intuizioni, le pratiche che hai donato a tutti. Gabriele Ciaccia
Apprendo con grande dolore la notizia. Paolo Albani era venuto anche nel nostro laboratorio alla Spezia per la campagna “Marinando”. In quella occasione lo avevo ospitato a casa mia e lo avevo accompagnato in un giro per le Cinque Terre dalle quali era rimasto affascinato… Ho ancora diversi suoi libri. Ricordo il suo entusiasmo e la sua professionalità, ciao Paolo
Rossana Cola
In questo periodo sono particolarmente sensibile all’argomento, e non riesco a scrivere parole che possano esprimere il mio ricordo di lui.
Ci ho provato due, tre volte. Niente. Ma non voglio restare in silenzio.
Non eravamo legati da una lunga amicizia, ma in quelle poche occasioni di lavoro che ho condiviso con lui, ha sempre trovato un modo rispettoso, elegante, intelligente, di entrare in relazione con me senza far mai pesare la sua grande esperienza. Un grande bagaglio di leggerezza.
Guido Gentilini
Sono giorni di tanti addii o … arrivederci! rubo agli alpini un saluto che mi piace molto: …sei andato avanti!
Un abbraccio a chi più e a chi meno ha “incontrato” Paolo!
Miriam Bardini
“Quel Paolo?!” mi chiede Rita Agostini al telefono.
Già, e Rita mi racconta di averlo incontrato per caso alla libreria, dove svolgeva il suo programma di letture, poco prima della chiusura epidemica. Era fiero del suo compleanno “tondo” e felice di rivederla e poiché l’incontro che Rita doveva fare su Rodari era stato spostato, hanno avuto il tempo di parlare degli amici della “Saletta” e di quelli di Agita. Le ha regalato un suo libro, con la promessa di rivedersi…
E con Claudio Facchinelli abbiamo ricordato quel divano letto dispiegato per gli amici e la ricca colazione offerta al mattino nella cucina lunga e stretta, col microonde non ancora diffuso – sottolinea Claudio – per raccontare la persona e il personaggio. Claudio ha altri ricordi, ma sono suoi e, forse, li racconterà…
E Ada Cristodaro
Cari , c’è anche un ricordo molto bello di Paolo nella pagina fb di Eli, una libreria vicinissima a casa mia , che vuole essere non solo luogo di vendita di libri ma anche centro di aggregazione culturale e che quindi propone numerose iniziative. Paolo la frequentava e la animava da qualche anno.