Noisifateatro e nonsoloteatro
12 anni di teatro educazione a Lanciano
ITALIA UNITA
SPERIMENTANDO INSIEME
Teatro Fenaroli
Lanciano 23 – 26 febbraio 2011
Italia Unita “Sperimentando insieme” si è svolto in due fasi distinte: una fase preparatoria a scuola con le docenti Monia Di Leandro, Anna Capuzzi e lo staff di Noisifateatro; una conclusiva nel teatro di Lanciano dal 24 al 29 gennaio con l’esperto Lorenzo Bastianelli.
Il gruppo molto numeroso, formato da alunni provenienti dalla scuola primaria, dalla secondaria di I e II grado e dai ragazzi dell’Anffas di Lanciano, ha vissuto il laboratorio come luogo d’incontro da esplorare. Tutti i componenti hanno partecipato alla costruzione della narrazione scenica, cercando i propri significati nell’intreccio di diversificate esperienze. Lo spettacolo ”Uniti non solo col cuore” è stato proposto agli studenti del territorio nelle mattine di Giovedì 24 e venerdì 25 febbraio. I ragazzi spettatori hanno partecipato con la consapevolezza di dover intervenire in maniera attiva (una consuetudine per Noisifateatro). L’organizzazione ha messo a disposizione dei ragazzi due postazioni con microfono, sul palco e in platea; dopo un timido avvio si sono animati in crescendo, con interventi appropriati nel linguaggio e sempre più vari per i contenuti affrontati. La maggior parte dei ragazzi ha voluto esprimere una propria considerazione sul fare teatro a scuola, stimolando un fresco scambio di opinioni su aspettative, valutazioni e curiosità
Anche quest’anno il gruppo Sperimentando di Lanciano ha incontrato Palcoscenico Interreg. Giovedì 24 e venerdì 25, di pomeriggio, si è svolto un laboratorio intensivo sul tema della Libertà con i ragazzi provenienti dal Primo Liceo Artistico di Torino. L’incontro, in linea con l’ “Unità Nazionale”, ha visto protagonisti un gruppo di Italiani , considerati nella loro diversità ma uniti in un sentimento di comune appartenenza. Durante il laboratorio i ragazzi, hanno scoperto il valore del silenzio e dell’attesa, usando un contrasto di luce/buio associato ai significati delle parole; una esperienza intensa per il pubblico e per i protagonisti tutti. L’incontro con persone che provengono da realtà regionali diverse, oltre ad avere una grande valenza pedagogica, rappresenta una preziosa occasione per sentirsi più vicini e solidali. E questo, pare a noi, convinti sostenitori dell’Unità nazionale, una grande lezione di civiltà; il miglior modo possibile di celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia.
Questa è la consueta prassi dei laboratori di Noisifateatro che chiamiamo “ Sperimentando”.
Sperimentando è il frutto dell’impegno in una ricerca ragionata, fondata su saldi principi condivisi e praticati. Dal 2008 viene proposto come percorso di ricerca-azione mirato all’osservazione e alla documentazione in itinere dei laboratori. Il tutto condotto in collaborazione costante con e tra docenti, operatori, alunni ed organizzatrici degli eventi di Noisifateatro
Maria Luisa Tiracchia
“Fare teatro a scuola: è possibile superare l’episodicità delle esperienze?”
a cura di “Noi si fa teatro” e Agita
Lanciano, sabato 26 febbraio 2011 ore 10.00/13.00
Apre l’incontro Marialuisa Tiracchia, referente dell’associazione abruzzese, col benvenuto ai presenti – relatori, insegnanti, operatori, attori – e con la presentazione del video, che restituisce alcune immagini della rassegna “Noi si fa teatro, 2010” e dell’ultimo laboratorio “Sperimentando”, che ha portato alla realizzazione dello spettacolo “Uniti, non solo con il cuore”, a cui hanno partecipato studenti delle scuole primarie e secondarie e un gruppo di adulti.
La parola passa a Loredana Perissinotto, presidente di Agita, che elogia l’appassionato e attento lavoro che Lanciano riserva da anni al teatro della scuola. Per entrare nel vivo della discussione sulla situazione attuale, Loredana ci ragguaglia in merito alla recente sospensione delle iniziative previste il 27 marzo per la Giornata Mondiale del Teatro, che ha coinvolto anche il versante educativo. E’ evidente la discrepanza tra l’impegno e la vivacità delle singole realtà e la critica situazione al livello istituzionale. Il mantenere un “fronte unito”, tra teatranti ed educatori (il teatro professionale per l’infanzia e la gioventù ha in programma una giornata di protesta nazionale, il 22 marzo a Roma), non contraddice la possibilità di mettere in atto altre iniziative autonome, come la raccolta di firme per un appello d’attenzione verso il Teatro della Scuola o un documento programmatico (la città di Lanciano si propone come centro propulsore). Certo sì è che il tema/problema sul come superare l’episodicità delle esperienze, diventa sempre più arduo nell’attuale situazione.
Malgrado queste premesse, brulica dentro e fuori dell’Agita e dell’Italia un mondo variegato di esperienze, progetti, iniziative, passate, presenti e future, tenute insieme dalla convinzione della valenza educativa e formativa dell’arte scenica, tanto nella dimensione del fare quanto in quella del vedere. Sopra un tavolo ci sono libri e documenti prodotti negli anni, silenziosi testimoni di un grande e lungo lavoro che rivendica la necessità di essere diffuso e continuamente rinvigorito.
Loredana presenta gli autori/relatori delle ultime pubblicazioni uscite dalla collaborazione tra Agita e le Edizioni Corsare di Perugia per la collana “Fare teatro”.
Claudio Facchinelli, formatore, saggista e giornalista, presenta nei contenuti e nello stile il suo libro: “Dramatopedia. Spunti di storia, etica e poetica per il teatro della scuola”. Il titolo Dramatopedia, che non nasconde un rinvio a Wikipedia, nasce dall’incontro tra due parole greche, la prima significa agire (e ci rimanda al senso di teatro come azione) e la seconda educazione. Il libro raccoglie alcuni dei più significativi articoli dell’autore sul tema, ma presenta anche un originale racconto su storie di vita e di mestieri di allievi, ormai grandi, nei quali le esperienze teatrali scolastiche sono riaffiorate in forme inattese e, a volte, stravaganti.
Paolo Albani, esperto di didattica della visione e conduttore di laboratori teatrali, presenta il suo libro: “Teatro amatoriale di ricerca/Teoria dei cubi. Per un lavoro di qualità nel teatro coi giovani”. Nella parola amatoriale risiede il senso vero della ricerca teatrale, legato all’amore e alla passione verso quello che si fa. Se questo motore dovesse mancare anche nel teatro così detto professionale, verrebbe a mancare anche tutto il resto. Paolo parla dei legami profondi tra teatro amatoriale, teatro della scuola e teatro professionale, raccontando di alcune sue esperienze di lavoro con i giovani, anche attraverso un video, e sottolineando l’importanza di alcuni principi artistici e pedagogici imprescindibili. Tra queste buone, pratiche spicca la pulizia e la precisione dell’azione, l’utilizzo sapiente degli oggetti, l’astrazione scenografica che consente allo spettatore uno spazio di immaginazione, l’uso della musica integrato nel lavoro e non giustapposto, come ha cercato di dimostrare in un altro suo testo: “ Ma che musica ci metto?” . Introduce anche il tema della formazione alla visione sia con i ragazzi, sia con gli adulti; tema che viene ripreso da Roberta Ortolano, mediatrice teatrale, nel suo intervento. Roberta ci racconta l’esperienza di “Oltrescena” del Teatro Le Maschere di Roma, progetto di formazione del pubblico basato su modelli di didattica della visione sperimentati negli anni dal Centro Teatro Educazione, coordinato da Giorgio Testa, dell’Ente Teatrale Italiano (ente soppresso dal Mibac il luglio scorso).
Il modello di intervento viene esposto nelle sue fasi sostanziali: la presenza di un mediatore, figura di riferimento e ponte tra la scuola e il teatro, l’incontro prima della visione in classe che deve incuriosire senza svelare, l’accoglienza in teatro, la condivisione della visione dello spettacolo, l’incontro finale di riflessione e scambio delle esperienze.
Loredana informa delle iniziative di Agita sulla didattica della visione, legate a scambi europei e al confronto con la Francia, e conclude con Marialuisa l’incontro sottolineando, ancora una volta, l’importanza del tema della formazione verso i giovani e verso gli adulti, all’insegna di un lavoro sempre più di qualità e di cooperazione tra le diverse realtà col comune obiettivo di salvaguardare e diffondere il teatro educazione.