Maria Lai, grande artista dell’area visiva, amica anche di Agita e del Teatro della Scuola, sul finire d’aprile è tornata… alla culla delle stelle.
Ci resta il suo sorriso, le sue parole sapienti, i ricordi di esperienze e sperimentazioni, oltre alle sue opere, e vogliamo qui ricordarla come Maria “curiosape”.
“Curiosape” era la protagonista di un racconto scritto nel 1990 da una classe di prima media di Mira (Ve) per il progetto “Perle di vetro” , che Maria elaborò in uno dei suoi magnifici libri di stoffa, perché come lei scrisse: “L’idea di costruire immagini inconsuete che siano racconto di una fiaba, è stratagemma per catturare il lettore più disorientato davanti all’arte e condurlo ad una lettura che lo coinvolga come una fiaba coinvolge il bambino”. E se non c’erano racconti d’autore, come Dessì, Cambosu o Tognolini, a scrivere o a dedicare a Maria le loro storie, lei curiosa ronzava tra testi poetici e fiabeschi dei bambini. Se ne appropriava come l’ape col polline dei fiori e, come l’ape, era generosa nel restituire il suo “altro”, sotto forma di opera d’arte o di scrittura, ai bambini e ai giovani con cui amava dialogare.
Maria, nella sua ricerca d’artista, ha sperimentato il potenziale espressivo di infiniti materiali e di spazi grandi, all’aperto, o raccolti. Ha avuto sempre molta attenzione per il rapporto arte/artista/fruitore, come per la funzione “sociale” dell’arte. Tanti i suoi progetti e le sue sperimentazioni in questo senso, variamente documentati; ma si chiedeva anche, provocatoriamente, in un suo scritto/manifesto: “Come si può visitare un museo se non è chiaro cosa sia, come leggere, come interpretare l’arte?”.
Non si sottraeva al quesito e, per fare un esempio, ne dava la sua risposta ludica, ironica e formativa attraverso “I luoghi dell’arte a porta di mano. Quattro mazzi di carte per argomentare sul fare arte, leggere l’arte, ridefinire l’arte”.
Maria “curiosape” , cittadina del mondo e figlia della sua isola,la Sardegna:
“La mia voce ad una storia
che è la storia di una voce
una voce sul silenzio
sul silenzio delle pietre
pietre e capre sul dirupo
sul dirupo di montagna
di montagna sopra Osini
sopra Osini e in faccia al mare
mare azzurro sul fondale
sul fondale della valle
della valle degli ulivi
degli ulivi lungo il fiume
lungo il fiume ora ruscello
un ruscello tra le pietre
ma le pietre sulla cima
sulla cima contro il cielo
contro il cielo son giganti
son giganti sentinelle
sentinelle di stupori
di stupori verticali
verticali gli antenati
gli antenati costruttori
costruttori di nuraghi
di nuraghi resi muti
resi muti di alfabeti
di alfabeti sulla storia
sulla storia del pianeta
del pianeta dei corsari
(…) Maria Lai “L’eco di Marosini”, 2002
Di Maria, artista poeta, e del suo rapporto col teatro racconteremo in un articolo sul prossimo numero di “Teatri delle diversità”.
L. P.