I ricordi del mare fanno entrare in un mondo pieno di speranza, di preghiera e amore.
Sullo sfondo tenuemente illuminato, il nero dello spirito si ripercuote nella platea.
Le parole sfiorano l’anima intrappolandola nei pensieri di donne angosciate dalla paura di non rivedere la persona amata, e di uomini separati dalla terra, nel loro essere di pescatori.
Le musiche accompagnano il testo: dilanianti e taglienti come lame.
L’atmosfera è restituita dalla pregnante recitazione dei ragazzi.
La loro capacità di interpretare mogli in lutto e pescatori vagabondi è stata particolarmente apprezzata, in quanto questi temi sono estranei al nostro modo di pensare. Ciononostante, si sono adattati con verità agli stati d’animo, ai sentimenti dei personaggi.
Sulla scena, si alternano due luoghi e due storie, che si sovrappongono solo alla fine.
Chiara Lepri e Federica Pastorelli, terza classe, Media “Petrini”, Savona