Ciò che si intende oggi per teatro scuola è il frutto della ricerca e della sperimentazione messe in atto negli anni novanta, con radici nell’animazione teatrale. Il teatro scuola considera il teatro un linguaggio – completo, complesso, articolato, autonomo – e non uno strumento. Ha come obiettivo la qualità – artistica, estetica, emozionale, culturale – dell’esperienza.
Al presente indica, propriamente, la scelta di realizzare un progetto teatrale, da gestire in proprio, quali docenti competenti e/o in collaborazione con esperti (partenariato), che assume la forma finale di spettacolo da presentare ad un pubblico. Il progetto muove dalla realtà del gruppo ed è proprio questa la variabile che indirizza e determina il risultato: alla pedagogia in situazione deve corrispondere la drammaturgia del contesto (vedi hic et nunc).
Le competenze teatrali sono necessarie all’adulto coordinatore dell’esperienza, che deve far suo il principio che vi è buona formazione quando il “fare” si intreccia col “vedere teatro” in tutte le sue manifestazioni. In questa prospettiva, per il teatro scuola tutti i risvolti di carattere didattico, cognitivo, educativo sono da considerarsi impliciti nel processo stesso di ideazione, costruzione, realizzazione e comunicazione dell’evento o del prodotto teatrale.
Porsi un obiettivo artistico–formativo della persona e del gruppo, senza esclusioni di nessun tipo, significa tentare di sottrarre l’esperienza teatrale al didascalico per liberarne la dimensione di conoscenza, di costruzione, di crescita e ludica dei giovani allievi.
Le modalità di partenza e di realizzazione del progetto sono molto varie, così la durata temporale, i luoghi e gli spazi di rappresentazione, le tipologie di pubblico. Le metodologie, le forme e i contenuti del teatro scuola sono aperti a tutto campo tra sperimentazione e tradizione. (LP)