L’etimo rimanda al gesto di buttare avanti, ma si può sostenere che il progettare sia l’attività che meglio qualifica e distingue l’agire umano. Guardare avanti, disegnare ed elaborare il futuro, è molto gratificante ma, di fatto, non sono molte le occasioni offerte ad un bambino o a un ragazzo (ma forse neppure ad un adulto) di svolgere un’attività progettuale: quasi sempre a scuola e sul lavoro viviamo l’affanno di rincorrere l’emergenza del quotidiano. L’attività teatrale, con la sua successione (simile alle fasi del metodo scientifico galileiano) di riflessione teorica preliminare, di ricerca attraverso l’improvvisazione, di messa a punto di una drammaturgia, e infine di una verifica finale, offre una preziosa opportunità di vedere crescere un progetto, partecipandovi in prima persona. (CF)