Segno sonoro della presenza del pubblico nel buio della sala. Scatta solitamente a scena aperta, cioè durante la rappresentazione; a scena o a sipario chiuso, nel finale. Il pubblico manifesta la sua presenza anche in situazioni spettacolari all’aperto e alla luce del sole, ovvio. L’ applauso di sortita è l’omaggio verso un attore noto o anziano alla sua entrata o uscita di scena. Esistono varie tipologie di applauso per ritmo e sonorità, e tante sfumature d’intenzione. Può essere, infatti, manifestazione di entusiasmo, di identificazione, di riconoscimento della bravura degli interpreti o di sorpresa per un effetto o per un cambio di scena inaspettato. Tuttavia, può esprimere anche ironia, cortesia, disagio se non freddezza, o essere di voluto disturbo. La claque, specie nel teatro d’opera, era quasi un’ istituzione: un gruppo di persone pagate per sostenere un interprete o per disturbare un altro. Controverso è l’applauso durante uno spettacolo di teatro della scuola, specie se scatta ad ogni scena, da parte del pubblico familiare o di coetanei. Non sempre è segno di attenzione, né d’incoraggiamento e non aiuta la concentrazione dei giovani attori, che non sono dei professionisti anche se hanno lavorato con professionalità. A volte risuona a sproposito, rispetto alla delicatezza di una scena o all’ importanza di quanto si sta dicendo. Molti insegnanti ed operatori teatrali invitano il pubblico a seguire in silenzio, con attenzione partecipata, lo spettacolo, pregando di applaudire solo alla fine. (LP)