Quale sia il suo ruolo in ambito educativo – docente, operatore teatrale, genitore, mediatore culturale, amministratore pubblico, ecc. – è lui, solo lui, il responsabile delle scelte verso il teatro da fare e da fruire, come verso la cultura, l’arte, la “bellezza”, l’ascolto dell’altro da sé… Non sempre di questa responsabilità vi è piena consapevolezza. (LP)
Nonostante la criticità della relazione adolescenti/adulti, se questi ultimi sanno ricercare forme di autorevolezza rispettosa hanno la possibilità di contribuire a costruire nei ragazzi un’immagine del mondo adulto, a cui fare appello in futuro. Per gli adolescenti, l’adulto competente è chiunque coltivi ed esprima una forte passione per “qualcosa”. Quando individuano qualcuno che, secondo loro va bene, in base a criteri anche difficili da decodificare, possono esserne soggiogati. Anche un docente un po’ svitato, ma realmente appassionato della sua materia, diventa un punto di riferimento, una risorsa. Gli altri adulti – quelli opachi – non sono contestati, non sono avversari da abbattere, semplicemente rimangono del tutto irrilevanti. (BMC)