Gli iris nel mio piccolo giardino sono fioriti!
Durante l’inverno guardavo le loro foglie secche e ingiallite e pensavo che non li avrei rivisti fiorire in primavera! erano persi, sì, non li avrei visti pur sperando, perché il lilla come l’arancione, il bianco e il giallo mi piacciono moltissimo.
“Dovrò andare dal fiorista appena la natura si risveglia e riempire le aiuole di nuove viole del pensiero e primule, fiori resistenti che mettono allegria e sperare che gli iris si rimettano in gioco in giardino. È o non è una pianta perenne?! Già qualche rosellina bianca aveva fatto capolino tra il verde di spine, ma degli iris neppure un accenno di vita.
Troppo secco, troppo secco, la terra è arida, vuole l’acqua del cielo, l’acqua piovana, e se annaffio mi guardano – o almeno a me sembra così – mi guardano dal basso all’alto con sufficienza, sì, loro sanno che non ho il pollice verde.
Era mia madre che coccolava fiori e piante, mio padre era tutto orto e alberi da frutto e quando c’era la raccolta dei pomodori, sebbene regalati ad amici, parenti e conoscenti, non poteva mancare il lavoro della passata da preparare per l’inverno.
Ho cominciato tardi ad occuparmi del giardino, glielo dovevo per tutto l’amore che ha sempre avuto per me.
Mia madre e mio padre, nonostante la dolcezza di mia madre e l’esteriore ruvidità brianzola di mio padre, non mi hanno mai detto “ti voglio bene”, perché non ce n’era bisogno, mi hanno amato di quell’amore che ogni figlio deve avere per camminare nel mondo con tutti i limiti che ha. In questi mesi li ho pensati tantissimo, sebbene non abbia avuto un attimo di respiro tra casa, scuola, teatro e Teo, il nostro bassotto che passeggia con Pino, mio marito, e si fa accudire da me.
Non mi sono persa, non è un fuori tema, ho cominciato a occuparmi del giardino sotto lo sguardo benevolo di mia madre, stanca nella malattia, anche se vedeva a pezzi peggio di me. E ho cominciato a portarle fiori, sempre su sua indicazione, e piano piano ho compreso cosa significa avere le mani nella terra e tornare al computer cambiata.
Ieri, all’improvviso, i boccioli dell’iris, in ritardo su glicine, biancospino, gardenie, rose, viole, giacinti e primule, dopo la pioggia leggera della notte scorsa sono fioriti, non tutti, la natura si muove con tempi naturali, e, mentre facevo compagnia alla mia zia sotto un sole pomeridiano incredibile, ho messo a fuoco e ho scattato un dono che virtualmente vi passo nel mese dei fiori.
Con affetto.
Biancamaria