Oggi finisce la bellezza necessaria, ma la sua essenza non si estingue… Rimane, permane, dirompe e irrompe.
Qualcuno l’ha definita, con tono dubbioso, eterogenea nel suo essere, in realtà sono fermamente convinta che sia stata quella la sua forza.
La travolgente e stravolgente bellezza della diversità.
A noi adulti sfugge, ai bambini no. Non seguono un filo logico loro, non seguono schema e coerenza, pur essendo sacralmente logici e coerenti nella loro limpidezza.
Gli affido la chiusura di questa sezione, affido alle loro voci acerbe la forza di lasciarsi alle spalle questo capitolo.
In cattedra loro a dirci cosa è realmente necessario… che bellezza!
Rossella Russo
Frammenti di un tempo sospeso
Sono una semplice insegnante di scuola media di un quartiere, Monteruscello, ai confini di Pozzuoli.
All’improvviso la quarantena.
Ho fin da subito pensato che ripristinare il “vedere” gli alunni fosse fondamentale, risolutore di tutto, ma mi sbagliavo e da questo primo “errore” ho incominciato a imparare di nuovo.
Gli alunni si sono fin da subito negati alla vista, negando corpo e voce e lì mi sono persa…
sono entrata in crisi, non riuscivo a tenere insieme a loro il timone di questa barca…entità separate, galleggianti e spesso annaspanti.
Ho cercato un’àncora di salvataggio e ho ricordato che nell’altro tempo, nei momenti di difficoltà, usavamo prendere carta e penna e scrivere…diari, lettere che ci aiutavano a rimettere a posto il caos dentro di noi.
Dalla scrittura ho recuperato le loro voci, e un giorno, insieme, abbiamo letto ad alta voce frasi tratte dai nostri diari, abbiamo messo una musica di sottofondo che rendesse ancora più intensa e bella la nostra voce, e, nonostante il dolore e lo spaesamento, abbiamo ricominciato ad intrecciare fili.
Hanno scelto dei brani dai loro diari, hanno registrato le voci ed io, solo ascoltandoli, ho sperimentato l’audio-caviardage, selezionando, trasformando e restituendo loro la bellezza nascosta.
Maria Quintieri