Giunto alla sua ottava edizione, di nuovo in presenza dopo la repentina conversione a un palcoscenico virtuale a causa della pandemia nel 2021, il Festival Thauma – Teatro Antico in Scena, ha visto confrontarsi quest’anno otto scuole superiori (4 di Milano, 1 di Gallarate, 1 di Como, 1 di Tarvisio e 1 di Albano Laziale) su intramontabili classici tragici del teatro antico, quali ad esempio Le Baccanti, Le Troiane, Edipo Re, ma anche su testi comici, epici e tratti dalla mitologia.
L’agone si è svolto mercoledì 30 marzo presso il Teatro San Lorenzo alle Colonne e giovedì 31 marzo presso il Teatro PIME, per concludersi con la premiazione dei vincitori venerdì 1° aprile nell’Aula Magna dell’Università Cattolica.
«Le scuole sono state particolarmente abili nel presentare spettacoli sì di teatro antico, ma con la sensibilità di far affiorare i temi cruciali che avvicinano i miti antichi al presente – spiega la professoressa Elisabetta Matelli, da sempre l’anima dell’iniziativa – rendendoli particolarmente importanti: le crisi tra le relazioni umane, le guerre fratricide, la tragedia di chi deve abbandonare la propria terra da profugo sono storie antichissime e mai risolte, ma quando vengono interpretate da giovani e giovanissimi attori, hanno un effetto commovente particolarmente forte e ci scuotono ancora di più, divenendo catartiche. Solo giovani che sorprendono per tanta seria vitalità possono cominciare a cambiare il mondo».
La premiazione si è svolta su tre categorie: “miglior lavoro corale” (1° Istituto Salesiano “S. Ambrogio” di Milano con Uno, nessuno, centomila…Amphitruo; 2° Liceo ginnasio statale “Ugo Foscolo” di Albano Laziale con Tesmoforiazuse e 3° Liceo classico statale “Cesare Beccaria” di Milano X – La quinta stagione); “soluzione artisticamente più efficace” (1° Fondazione V. Grossman. Liceo Classico Alexis Carrel di Milano con Baccanti; 2° ITELL “Gadda Rosselli” di Gallarate con True colors e 3° ISIS “Ingeborg Bachmann” di Tarvisio con Le Troiane: Relitti umani); “miglior rappresentazione complessiva” (1° Istituto Leone XIII di Milano Troiane. Un canto a bassa voce. Euripide, Seneca, Sartre e 2° Liceo classico e scientifico “A. Volta” di Como Disarmonici accordi. Dialoghi da Sofocle – Edipo Re).
Dopo otto edizioni, il Festival Thauma, promosso dal CIT – Centro di Cultura e Iniziativa Teatrale “Mario Apollonio” in collaborazione con Kerkìs Teatro Antico in Scena, patrocinato dal Ministero della Cultura, Regione Lombardia, Comune di Milano e Associazione Italiana di Cultura Classica, prosegue con forza ed entusiasmo la propria mission: promuovere la sensibilità e l’interesse dei giovani verso i grandi capolavori del teatro antico, radici culturali della nostra civiltà occidentale e punti di riferimento ancora forti per il mondo giovanile e per affrontare le grandi complessità del vivere contemporaneo. E per il 2022 non finisce qui: il 23 maggio si svolgerà la premiazione del Festival Thauma online “Playing Oedipus Tyrannus”, incentrato sulla rappresentazione di episodi tratti dall’Edipo Re. Stay tuned!
In molti laboratori presentati al Festival THAUMA 2022 è risultata evidente la volontà, direi la necessità, di rileggere i classici alla luce dei problemi e dei sentimenti che coinvolgono i giovani studenti.
Non è “attualizzazione” dei testi, che, come dice Bettini, spesso è falsificazione “per la semplice ragione che gli antichi erano diversi da noi”; e non è nemmeno, come denuncia Pietro Li Causi in “Il virus, i classici, il corpo, le bussole”, il fatto che “gli autori e i testi del passato ri-vivono solo nel dolore e seminano nei vivi il senso di colpa per essere ancora vivi, finiscono per raccogliere le attenzioni del senso comune se, e solo se, sfruttando le occasioni che offre loro l’immaginario del presente, dimostrano di passare per le forche caudine di una attualizzazione spesso becera o, nel migliore dei casi, superficiale”.
Questi laboratori hanno dimostrato che c’è stata volontà e capacità di ascolto, di immedesimazione , di traduzione, perché “classico è un libro che non ha mai finito di dire quello che ha da dire” (Italo Calvino)
Abbiamo visto la coralità di alcuni allestimenti, nei quali i ragazzi hanno ritrovato il piacere di stare insieme negato per tanto tempo dall’emergenza sanitaria
Abbiamo visto ben due “Troiane”, che inducono a riflessioni su dolore, guerra, deportazioni, quanto mai incombenti in questi tempi incerti e tormentati.
Abbiamo rivissuto nel dramma di Enea profugo da Troia quello di tutti i profughi e migranti dei nostri tempi.
Abbiamo visto il coraggio di cimentarsi con testi difficili come Baccanti e Tesmoforiazuse, accogliendo la sfida di confrontarsi con temi che pongono domande e stimolano dubbi e ricerca di risposte non scontate.
Abbiamo visto la forza e la gioia di tornare a dialogare con il passato e con il presente e di riannodare i fili di un contatto con i compagni e con il pubblico, che tanto è mancato in questi anni di emergenza. Che sia di buon auspicio perchè anche anche tante altre Rassegne che in passato hanno animato il panorama del teatro – giovani – scuola possano tornare vitali a feconde di legami, di scambi e di crescita.