Da quando nel 2004 è incominciata l’attività del Laboratorio Teatro Classico del Liceo “Decio Celeri” di Lovere (BG) il pensiero è stato rivolto alla Sicilia: il primo spettacolo messo in scena, “Alcesti” da Euripide, come elementi scenografici aveva delle reti da pesca, a significare il “viaggio” che i giovani attori volevano compiere dalle sponde del Lago d’Iseo, in cui si affaccia Lovere, a Siracusa, per assistere agli spettacoli classici e proporre la loro “Alcesti” al Festival del Teatro Classico dei Giovani di Palazzolo Acreide.
Da allora quel viaggio si è ripetuto nove volte con altrettanti spettacoli (Alcesti per due volte, Medea per due volte, Eumenidi per due volte, Antigone, Troiane, La morte della Pizia) e spettacoli dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico hanno partecipato alla Settimana della Cultura Classica di Lovere, in uno scambio fecondo di interessi, di spunti culturali, di umanità. Questo stretto rapporto tra Lovere e la Sicilia nel nome dell’amore per i classici è stato suggellato anche dall’assegnazione al Liceo Classico “Decio Celeri” del premio “I fuochi di Prometeo” da parte dell’INDA.
Quest’anno il Laboratorio ha affrontato “Le Supplici” di Eschilo, che non ha bisogno di “attualizzazioni” perché è di per sé tragedia moderna e attualissima, con la rappresentazione della sofferenza di chi è profugo e i drammi di chi li accoglie per amore e ospitalità, ma non si nasconde le difficoltà e i rischi che corre. Il pensiero di “attori” e “spettatori” è inevitabilmente andato a chi, in particolare in Sicilia e ancor più a Lampedusa, vive questo dramma e ha la forza di affrontarlo e dare spazio alla generosità.
Un gruppo di allievi dell’ Istituto Socio Sanitario di Lovere ha visitato il mese scorso i luoghi di accoglienza di Palermo.
E anche questo è testimonianza dell’attenzione e della partecipazione con cui la nostra Città guarda all’impegno di accoglienza della Sicilia.
Per questo l’Amministrazione Comunale di Lovere, il Liceo Decio Celeri e il Comitato organizzatore della Settimana della Cultura Classica, vorrebbero che il dono di una piccola cosa come il video delle nostre “Supplici”, nella rappresentazione che è avvenuta a Palazzolo Acreide il 26 maggio 2016, fosse testimonianza della solidarietà e della partecipazione tra due comunità, quella di Lovere e quella di Lampedusa, tanto lontane, ma unite da un sentimento che riconosce nell’ospitalità e nell’accoglienza un valore che le unisce. Allo stesso modo dell’essere “paesi d’acqua”.