La necessaria bellezza della memoria
Un nipote raccoglie i racconti del nonno che, nonostante sia prossimo ai 105 anni, ha una memoria lucida e precisa, soprattutto per il passato. Scorrono memorie di guerra, ma non sono episodi tragici, di sofferenza e di morte, bensì di esperienze umane lontane, di prigionia in cui il lavoro è stato salvifico perché ha permesso di mangiare e di sopravvivere, in un’Africa alla quale il ricordo torna con nostalgia (esiste davvero il “mal d’Africa). Quei ricordi diventano musica e si fissano nell’immagine di un obiettivo che sa cogliere, oltre le forme, il senso degli sguardi, della complicità possibile fra generazioni.
Per me sono un dono, il segno della “necessaria bellezza” della memoria.
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