DI SUONI, FATE E LONTANANZE
In questi giorni la parola bellezza è per me nascosta nelle associazioni di pensiero, nei suoni, nelle immagini alle finestre e nella memoria che mi inonda come un’alluvione richiedendo di diventare parola scritta. Scrivendo ricompongo pezzetti di me sparsi negli anni e nelle relazioni, soprattutto quelle più intime, quelle familiari. Disegno brevi ritratti di persone e tesso ponti tra queste e i libri e le culture che attraverso. Ho aperto uno spazio virtuale, un blog, che si intitola “Come in uno specchio”, lo immagino come una porta tra me e un più ampio mondo incorporeo, di riflessi e giochi. Scelgo per voi questo breve racconto perché in questo momento lo percepisco come un piccolo teatro dell’immaginario.
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