Il Teatro le Maschere, attraverso Oltrescena-sportello per un uso didattico dello spettacolo, da qualche anno sperimenta modalità di formazione del pubblico della scuola, attraverso l’organizzazione di incontri in classe prima e dopo la visione degli spettacoli e la produzione di vari materiali di lavoro, al fine di rendere davvero consapevole, partecipata e aperta l’esperienza della fruizione teatrale per gli insegnanti e per il giovane pubblico.
In quest’ottica è lieto di ospitare la presentazione del libro:
“a teatro? non ci vado più”
esperienze di formazione dello spettatore
raccontate da Paolo M. Albani
Teatro Le Maschere
Via A. Saliceti 1/3
mercoledì 28 aprile ore 17.00
Nella speranza che la presentazione del libro possa essere anche un incontro e uno scambio di opinioni, curiosità ed esperienze vi invitiamo a partecipare confermando la vostra presenza al numero: 0658330817.
“Da molti anni il Centro teatro educazione dell’Ente teatrale italiano, in collaborazione con l’associazione nazionale AGITA (associazione per la promozione e la ricerca della cultura teatrale nella scuola e nel sociale), svolge un’intensa attività di formazione dello spettatore.
Tale attività si rivolge a pubblici diversi e variegati con lo scopo di permettere una conoscenza attiva dell’arte teatrale cosicché se ne possa fruire con maggiore consapevolezza e godimento. Gran parte dell’attività si rivolge alle scuole e, laddove questo è stato possibile, il risultato è che molti studenti frequentano abitualmente il teatro e ne sanno discutere con competenza.
Le modalità con cui si svolge questo lavoro di preparazione e di discussione sono quanto mai varie: per punti di attacco, per tecniche di coinvolgimento, per durata… Negli ultimi dieci anni me ne sono occupato, per il Cte e per varie associazioni culturali tra cui “il CUBO” di Roma, con grande frequenza e, recentemente, ho ritenuto opportuno riunire alcune delle mie esperienze, e quelle di altri, cosí da fornire una lettura che possa in parte chiarire come si svolge tale attività, in parte stimolare il comune spettatore a cercarla; e possa ancora coinvolgere gli insegnanti delle diverse scuole nell’attività stessa richiedendola o, addirittura, preparandosi a svolgerla di persona.
Il libro è scritto come racconto, al di fuori da ogni pedante concettualizzazione e da ogni pretesa di esaustività: è il racconto delle mie esperienze in cui espongo anche dubbi, perplessità, esitazioni; è anche la raccolta, sommaria, del racconto di altri, coinvolti nello stesso tipo di esperienza”.
Paolo M. Albani