Al sesto mese di gravidanza, Maria, professoressa di Lettere in una scuola media serale per lavoratori, viene ricoverata e viene sottoposta a un cesareo: Irene nasce prematura e viene messa in incubatrice, la vita appesa a un filo esilissimo. Per settimane e settimane Maria veglia Irene al reparto di Neonatologia. E mentre ripensa alla sua, di vita, tenta di tracciare il profilo di quella che forse sarà e forse no, quella della sua piccola da difendere a ogni costo… Succede a volte che un imprevisto interrompa il corso normale della vita: un accidente si mette di traverso, e d’un tratto il tempo si biforca. Alla drammatica rapidità dell’istante si affianca un tempo diverso, dilatato e fermo: il tempo dell’attesa.
La tematica della 14ª edizione della Rassegna “Il Gerione” si è ispirata al romanzo “LO SPAZIO BIANCO” di Valeria Parrella, giovane scrittrice napoletana.
LO SPAZIO BIANCO è il luogo delle possibilità inespresse, l’incognita tutta umana del futuro, il cammino ancora da fare che non sappiamo dove ci condurrà, la vita che sarà o non sarà; il luogo del divenire.
LO SPAZIO BIANCO è anche il luogo del presente, dell’oggi, della capacità di cogliere l’attimo e di capirne e viverne fino in fondo il valore; il luogo dell’essere.
A volte ci si rivolge alle nuove generazioni affermando: “Voi siete il nostro futuro!”; le nuove generazioni di rimando ci rispondono: “Noi siamo il vostro presente!”; presente e futuro: aspetti di pari importanza.
LO SPAZIO BIANCO è quello del bambino, dell’adolescente, del giovane, dell’adulto, dell’anziano, dell’essere umano in tutte le sue età, che vive intensamente il suo oggi in attesa del suo domani, in attesa di diventare “grande”.
E’ il luogo intimo in cui nascono, crescono, si esauriscono emozioni e sentimenti.
E’ il luogo della sospensione, del distacco, della solitudine prima dell’accadimento, nel bene e nel male.
E’ il luogo del silenzio, delle risonanze del passato, ma anche dell’attesa dei futuri “suoni” della vita.
Ma attenzione! Non va dimenticato: il bianco non è solo un simbolo di vuoto, è anche la somma di tutti i colori.
Il colore bianco da solo respinge tutto, ma è anche il tutto, l’insieme di tutti i colori, che nel bianco si sommano e perdono la loro identità.
E’ un vuoto da riempire, in potenza infinito ed indefinito, via via più finito e definito.
l’indefinizione della perfezione e la definizione dell’imperfezione; più definisci, più sbagli, ma proprio le imperfezioni ci distinguono e ci identificano più della perfezione; più definisci, più sbagli, ma più ti connoti ed assumi la tua identità.
Solo chi non fa non sbaglia! La necessità esistenziale dell’errore: è proprio l’errore che ti segna l’esistenza.
E ancora: non ci realizziamo come esseri umani se non interagendo con gli altri. L’essere umano si affaccia all’esistenza come un grandissimo prezioso foglio/spazio bianco, su cui la vita segna le sue impronte.
Ogni essere che incontriamo lascia il suo segno e contribuisce alla “costruzione” di noi stessi a all’autoidentificazione.
Il Comitato Organizzatore della Rassegna “Il Gerione” ha predisposto il suo SPAZIO BIANCO in attesa di ragazzi, giovani, insegnanti, operatori che possano SEGNARLO CON LE IMPRONTE dei loro spettacoli e della loro permanenza! E che siano impronte profonde e durature!
Ed ecco la nostra Tematica!!! LO SPAZIO BIANCO – IMPRONTE CHE SEGNANO
SCADENZA 28 FEBBRAIO 2018
Regolamento 14ª Rassegna Gerione
Domanda di partecipazione 14ª Rassegna Gerione