L’eterno tema dello Straniero ha affascinato da sempre l’Umanità, provocando mistero, curiosità, a volte paura, tabù, o perlomeno diffidenza.
Inevitabilmente il tema dello Straniero si collega a quello del Viaggio: si è stranieri perché si viene da un altrove, più o meno conosciuto; si viaggia per vari motivi, a volte piacevoli di scoperta ed avventura, a volte spiacevoli od obbligati da necessità più o meno esistenziali.
La tematica della 10ª edizione della Rassegna Gerione “La mia terra, la nostra Terra – viaggiare: per cieli, per terre, per mari” (2013) ha evocato viaggi d’avventura e di ricerca; quella di quest’anno, implicitamente considera comunque il viaggio, ma mette l’essere umano al centro della nostra attenzione, nel rapporto con gli altri e con se stesso.
Ulisse, il viaggiatore straniero per antonomasia, ha attraversato nei millenni la letteratura mondiale, a volte costretto dagli eventi e dalle peripezie (Omero), altre dalla curiosità e desiderio morboso di conoscere (Dante). Altri autori hanno scritto di lui: James Joyce, Ugo Foscolo, Giovanni Pascoli, Umberto Saba, Primo Levi…; lo scrittore Valerio Massimo Manfredi ne ha fatto una trilogia di volumi: Il giuramento, Il ritorno, L’oracolo (quest’ultimo ambientato ai giorni nostri).
Ulisse è lo straniero che entra in contatto con gli stranieri, da cui assorbe comunque esperienze, conoscenze, valori. Come Ulisse, personaggi di ieri e di oggi, reali e fantastici: Enea, Medea, Gulliver, Alice…
La scelta del Comitato Organizzatore di quest’anno è caduta su un argomento per molti aspetti sempre attuale; la frase “Il mio nome è Nessuno”, tratta dall’Odissea, dall’incontro di Ulisse con Polifemo, astutamente pronunciata dal primo per sfuggire al secondo ed ai suoi compagni Ciclopi, assume un significato ben diverso, grazie al sottotitolo, che ne raddrizza il tiro e la rende universale “si è sempre Straniero per qualcuno”.
Il nostro Nessuno non è un nome messo lì per sfuggire abilmente con un equivoco linguistico alle ire del gigante, ma rappresenta l’anonimato in cui viene avvolto lo straniero di oggi.
Ma chi è lo Straniero di oggi? E’ l’altro, il diverso da noi, per cultura, lingua, religione, tradizione. E’ l’immigrato, il profugo, con i suoi problemi, i suoi drammi, il suo allontanamento più o meno forzato dalla terra d’origine, ma con il suo importante bagaglio di esperienze, conoscenze, valori.
Cosa si aspetta lo Straniero? L’accoglienza, l’interazione/integrazione/inclusione; la conoscenza reciproca, per diventare un po’ meno stranieri l’uno per l’altro.
Cosa siamo disposti ad offrirgli noi? Pietà, ipocrita sopportazione, oppure reale disponibilità all’incontro?
Ma la nostra tematica 2017 si presta anche ad una lettura in chiave pirandelliana (Uno, nessuno e centomila). Un’improvvisa scoperta fa crollare di colpo tutte le certezze di Vitangelo Moscarda, il protagonista del romanzo di Pirandello, che viene travolto da una profonda crisi esistenziale: ha sempre creduto di essere “uno” quando in realtà è “centomila” dal momento che ogni persona gli attribuisce una forma diversa. Rendendosi conto di prendere vita solo attraverso gli occhi degli altri, scopre quindi di non essere di per sé proprio “nessuno”. A noi piace contrapporre a questa visione drammatica dell’essere umano l’idea di un viaggio dentro di sé, di un percorso di conoscenza di se stesso per sentirsi meno Straniero a se stesso, rafforzare la propria identità e affrontare in maniera positiva il rapporto con l’altro.
Tema interessante, avvincente, molto profondo, con significativi risvolti filosofici, quello di quest’anno, che possiamo affrontare anche con la giusta leggerezza e positività della condivisione dell’esistenza, del reciproco arricchirsi grazie al reciproco donarsi all’altro.
“L’isola che non c’è”, durante la 12ª edizione ci ha offerto spettacoli teatrali molto significativi; ci aspettiamo cose altrettanto interessanti ed originali quest’anno con “Il mio nome è Nessuno”!
In bocca al lupo a tutte le agenzie educative, Scuole, Associazioni, Oratori, ecc. che verranno a farci visita e ci proporranno nei loro spettacoli il loro modo di “affrontare lo Straniero!”

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